Workshop di scrittura drammaturgica

Dall’immaginazione all’azione.
Lo vedo! Lo scrivo! Lo recito!

Dare vita e senso compiuto a quello che si immagina e si scrive non è semplice e spesso ci si trova a dire quello che mi manca è… la verità… la naturalezza… un risvolto… un’azione… un dramma… il personaggio.

Docente
Fabrizio Romagnoli

Assistente
Emilia Tafaro

Il workshop è disponibile per essere inserito nel programma di corso delle scuole di recitazione, delle accademie di recitazione e delle associazioni culturali aventi corsi di recitazione oppure, una tantum, come evento occasionale di studio. Generalmente si consiglia di proporlo per il weekend (sabato e domenica), due giorni, otto ore al giorno con un’ora di pausa compresa.

Premessa

Le parole, tutte le parole, sono segni, trasformati, a volte irriconoscibili, delle prime antichissime sensazioni umane. Le parole sono soffi dell’anima davanti all’ignoto per definirlo e non averne più paura.

Quello che si può nominare diventa conosciuto, diventa nostro, non è più inspiegabile e quindi nemico.

Qualsiasi cosa esiste solo in virtù del fatto di essere stata nominata. Nella parola c’è una bellezza intima, indimenticabile.

Ma come usare queste parole? Come costringerle a servire la penna che impugno perché il frutto sia di uno spessore così vivo, da dare vita ad un pensiero che non resti pensiero tout court, ma che diventi materia viva… personaggio?

E quando mi esalto davanti ad un incipit dall’apparenza brillante… come andare avanti? Come stuzzicare il pensiero perché riesca a procedere, quando è evidente che sono li, fermo, senza che né la mente né il testo evolvono? Di quali input ho bisogno?

Contenuti

Questo laboratorio di scrittura drammaturgica è rivolto sia agli attori, che hanno sempre voluto iniziare a scrivere un proprio testo (monologo, dialogo, ecc…), sia agli autori, che necessitino di un confronto diretto con la recitazione. Dare vita e senso compiuto a quello che si immagina e si scrive non è semplice e spesso ci si trova a dire quello che mi manca è…la verità… la naturalezza… un risvolto… un’azione… un dramma… il personaggio.

Un testo è un gioco di tempi, di pause e di azioni e prende vita solo attraverso il dettaglio che rende la recitazione unica e naturale. L’essere aderente e verosimile alle regole imposte da un personaggio nel rispetto di se stessi rende l’attore unico e vero nella propria interpretazione.

Molti sono i quesiti che ci si pone, una volta raccolta la sfida del foglio bianco.

Molte sono le domande che i giovani drammaturghi pongono a chi di questo mestiere ha colto i “segreti” e di questi segreti ne ha fatto la propria arte.

Il presente laboratorio raccoglierà queste domande e fornirà gli elementi base della scrittura drammaturgica, partendo da azione, personaggio e dramma, non intendendo chiudere le domande ma aprirle ulteriormente con nuovi stimoli ed input, ben sapendo che un testo è un gioco di tempi, di pause e di azioni e che solo un lavoro assiduo e costante e messo a dura prova, porterà l’autore a raccogliere i frutti delle sue ricerche.

Fabrizio Romagnoli è prima di tutto un interprete poliedrico che ha imparato a scrivere per il teatro non nelle fucine creative per diventare autori, ma sul palcoscenico dove si è cimentato coi personaggi della tragedia greca e della commedia dell’arte, per poi virare nei reparti del musical e della drammaturgia contemporanea.

Tutto questo è confluito sulla carta dando vita a testi drammatici, anche se Romagnoli ricalca il pedale dell’umorismo e finisce per rovesciare continuamente le atmosfere dei suoi drammi psicologici nelle maglie della commedia soft.

La topologia che sta alla base dei suoi drammi tende alla costruzione di uno universo reclusorio, claustrofobico, fortemente concentrato, totalizzante, dal quale non si esce, proprio come nelle stanze di Pinter e Albee.

Gli scrittori più originali dei nostri giorni non sono quelli che portano qualcosa di nuovo, ma quelli che sanno dire cose risapute come se non fossero mai state dette.
Johann Wolfgang von Goethe

Ogni tanto mi accorgo che la penna ha preso a correre sul foglio come da sola, e io a correrle dietro. È verso la verità che corriamo, la penna e io, la verità che aspetto sempre che mi venga incontro, dal fondo d’una pagina bianca, e che potrò raggiungere soltanto a colpi di penna.
Italo Calvino

E allora tu, giovane scrittore, hai qualcosa da dire o credi soltanto di aver qualcosa da dire? Se ce l’hai, nulla potrà impedirti di dirlo. Se sei in grado di pensare cose che al mondo piacerebbe sentire, la forma stessa del pensiero già ne è l’espressione. Se pensi con chiarezza, scriverai con chiarezza.
Jack London

Per info e prenotazioni del workshop:
ufficiostampa@fabrizioromagnoli.it

Reportage dei workshop di interpretazione canora